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Piazza del Campo, il salotto buono di Siena

Un simbolo della bellezza italiana nel mondo

Non è un caso che Siena sia una delle mete predilette da chi è affezionato ad una certa idea di paesaggio urbano italiano, fatta di ordine, armonia e gusto per il bello, visto che la sua Piazza del Campo offre una delle immagini da cartolina che colpiscono di più i turisti italiani e stranieri. A caratterizzare questo salotto pubblico è prima di tutto la forma a conchiglia che rende la piazza unica nel suo genere ed è dovuta agli spicchi in cotto che ne occupano la parte centrale. Lo spazio su cui è sorta Piazza del Campo aveva – per così dire – una vocazione naturale per divenire il fulcro della città, trovandosi al crocevia tra le strade principali delle tre parti storiche di Siena (Città, Camollia e San Martino); ma fu con i governi dei Ventiquattro e dei Nove che la piazza si avviò a diventare come la conosciamo: infatti, proprio tra il Duecento e il Trecento vennero approvate importanti norme urbanistiche inerenti quest’area e incominciarono i lavori per il complesso del Palazzo Comunale, la pavimentazione della piazza e la futura Fonte Gaia. Oggi, dopo secoli, con Piazza del Campo Siena continua a mostrare uno dei suoi volti più belli.

Una conchiglia ricca di perle

Nel suo assetto definitivo, giunto praticamente immutato sino ai giorni nostri, Piazza del Campo tiene insieme alcuni dei monumenti principali dell’intera città, spesso presi come modello dell’architettura e dell’arte medievale italiana. Un posto d’onore spetta all’imponente Palazzo Comunale, un complesso in marmo e mattone ornato di merli che comprende anche il campanile noto come Torre del Mangia. È una qualifica che rivela tutto il carattere satirico dei senesi e la loro fantasiosa passione per i soprannomi: il “”Mangia”” altri non era che il suo primo custode, incline alla bella vita. Il campanile rappresenta la seconda torre antica più alta d’Italia e alla base si trova la cappella di ringraziamento alla Vergine Maria per la fine della tremenda epidemia di peste del 1348. In passato, uno dei luoghi più vissuti della piazza fu senz’altro la Fonte Gaia, così chiamata per la gioia che accompagnò la sua comparsa; proprio la vita che si svolgeva intorno alla fontana ne mise a dura prova le belle decorazioni, oggi trasferite in una sede museale e sostituite da copie fedeli adeguatamente protette. Infine, volgendo lo sguardo intorno a sé, è impossibile non notare le maestose facciate dei palazzi che da secoli guardano Piazza del Campo, rispettandone il perimetro rigoroso.

Non c’è Palio senza Piazza

Se vuoi vedere Piazza del Campo nel massimo del suo fulgore, affollata di cittadini in festa e bardata con fasto medievale, l’appuntamento è per il 2 luglio o per il 16 agosto: date tradizionali in cui si tengono le due corse del Palio, la prima dedicata alla Madonna di Provenzano, la seconda all’Assunta. In queste occasioni la pista lastricata che circonda la conchiglia viene ricoperta di tufo e diventa il terreno in cui le contrade storiche della città si sfidano per la conquista del cosiddetto Drappellone, consegnato al primo arrivato dopo tre giri di corsa folle e vorticosa, che ha i suoi momenti più adrenalinici nelle curve come quella di San Martino. Oltre che nella gara, la bellezza del Palio sta anche nella sfilata in costume che precede l’evento, in un clima di festa in cui Piazza del Campo e Siena ritrovano tutto il loro fascino medievale, attirando folle di turisti estasiati da tutto il mondo.