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Oggi come allora: i giorni del Palio di Siena

La tradizione attraversa i secoli nel cuore di Siena

Dall’artigianato alla gastronomia tipica, passando per le feste dei borghi, il territorio senese è ricco di tradizioni tutte da vivere; la più celebre è sicuramente il Palio, la gara equestre che dal 1644 si tiene in Piazza del Campo due volte all’anno, richiamando ogni volta numerosi spettatori. Per chi vuole apprezzare la città al massimo del fulgore e della vivacità, il Palio è sicuramente uno dei momenti migliori per visitarla e per assistere dal vivo a un evento di tale portata.

Dalle contrade alla gara: le origini del Palio

Il termine “”palio”” deriva dal latino “”pallium””, cioè “”mantello””. Nel Medioevo, infatti, si diffuse l’usanza di premiare i vincitori di gare (equestri e non) con un drappo pregiato. Fra quelli tuttora celebrati, il Palio di Siena è sicuramente il più famoso e suggestivo, proprio grazie alla forza della sua tradizione: dal 1644, anno della prima gara, è stato interrotto soltanto durante le guerre mondiali. Ma l’origine del Palio è ancora più remota, perdendosi in secoli di giochi e competizioni medievali, particolarmente vivaci a Siena già dal Duecento. Intorno al 1450 nascono le associazioni di rappresentanza delle varie contrade ed è allora che il Palio comincia ad assumere le sue caratteristiche più peculiari, come la corrispondenza fra ogni singolo corridore e la contrada di appartenenza e le fasi di preparazione, che coinvolgono l’intero rione: sì, perché il Palio impegna i contradaioli a preparare emblemi, insegne, costumi e decorazioni per il grande evento. Attualmente le contrade di Siena sono diciassette: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone. Dal 1644 la manifestazione ha un carattere occasionale fino al 2 luglio 1656, quando per la prima volta il Palio viene fatto coincidere con le celebrazioni per la Madonna di Provenzano: da questo momento la gara si tiene regolarmente nelle stesse date. Una delle particolarità del Palio rispetto alle competizioni analoghe è la partenza: al fantino, infatti, è concesso di avvantaggiarsi con ogni mezzo, anche ostacolando gli avversari; questa fase di inizio è detta “”mossa”” e la sua durata è a discrezione del mossiere, che stabilisce a piacimento l’inizio della gara. La vittoria spetta al fantino che per primo conclude i tre giri del Campo: molto particolari e coinvolgenti sono i festeggiamenti finali, con i membri della contrada vincitrice che invadono gioiosamente il Campo per incitare il fantino a prendere il Palio.

Le date del Palio

Il Palio si tiene due volte all’anno: il 2 luglio, in onore della Madonna di Provenzano, e il 16 agosto, in onore dell’Assunta. Le due manifestazioni sono esattamente uguali a eccezione del rito della vigilia, che nel secondo caso prevede una processione con offerta del cero in Duomo al posto del corteo delle autorità. Già da giugno è possibile assistere agli eventi che anticipano il Palio, come la presentazione dei cavalli, il loro abbinamento alla Contrada, gli addestramenti, la benedizione del cavallo e del fantino, il corteo storico e molti altri appuntamenti che scandiscono l’estate senese all’insegna del Palio. L’ideale è soggiornare in centro per chi vuole trovarsi nel fulcro delle manifestazioni, mentre per chi desidera combinare ai clamori della festa anche momenti di relax una soluzione fuori porta sarà più adatta.